sabato 5 febbraio 2011

♫...I can fly. But I want his wings...♫

1....2.....3.....4.....5....6..............mmmm.....
fuuuuuu, allora... Descriviamo la serata di venerdì dove ho fatto da hostess per un convegno politico.
Mi passa a prendere mia cugina alle 17:00 ed il tempo di prendere un caffè e ci dirigiamo verso il grande hotel Salerno, dove alle 19:00 sarebbe dovuto partire questo convegno di un certo Onorevole X.
Arriviamo lì e troviamo altre due ragazze ed il responsabile dell'agenzia organizzatrice che ci indica dei camerini al terzo piano dove c'era questa sala ricevimenti, indossiamo il tailleur con minigonna da postribolo e tacco vertiginoso e ci avviamo verso questa sala, aspettiamo 10 minuti, 15 minuti, 30 minuti e non arriva nessuno, "mha", pensiamo noi. Ad un tratto vediamo questo responabile che parla al cellulare con gli occhi sconvolti, in pratica per via di un errore di organizzazione loro interna... si era creato un equivoco, il convegno del venerdì si era confuso con quello del sabato, cioè sabato ci sarebbe stato il convegno al grande hotel a Salerno... Mentre venerdì era in programma a Villa Cimbrone a Ravello. Panico.
Io e mia cugina osservavamo la scena "divertite", cioè non era di certo colpa nostra anche se però non partecipare al convengo significava ovviamente, non essere pagate. Il responsabile, consapevole che non sarebbe mai più stato chiamato neanche per lavare le scale, continuava a parlare al telefono con qualcuno che era già a Ravello e descriveva lo stato d'incazzatura dell'Onorevole.
Ad un tratto gli sentiamo dire, "Le ragazze le faccio arrivare entro 10 minuti, si mi sono già accordato con chi le accompagnerà si prende 500 euro"... E io pensavo, 1° neanche Schumacher potrebbe mai arrivare in 10 minuti a Ravello in orario di punta con 15 km di curve della costiera amalfitana da superare...(servirebbero ALMENO 40 minuti); 2° ...500Euro?! Cazzarola! Ci indica l'ascensore ed entriamo tutte e 4 e io gli dico "Guardi signor XXX, io avrei un po' d'ansia quando si corre in costiera..." lui mi sorride muto.
Ad un tratto mi rendo conto che l'ascensore non stava scendendo ma salendo, si aprono le porte e ci ritroviamo nell'eliporto che sta sul tetto con un elicottero con le pale in turbine. Io sconvolta.
Mia cugina mi prende la mano, le altre ragazze correvano come oche con i loro tacchi verso il veicolo.
"Ma lei da per scontato che noi saliremo sull'elicottero?" gli chiedo splucida. "ragazze se non volete venire resterete a casa anche domani, io oltre a dirvi che verrete pagate 100 euro, non so che fare." Improvvisamente mi tornarno alla mente tutte le spese da sostenere a febbraio, stringo la mano più forte a mia cugina e accettiamo di salire a bordo. Le porte si chiudono, ci mettiamo le cinture di sicurezza e nel giro di 30 secondi ci alziamo da terra, stavamo volando in direzione Ravello.
Il resto ve lo racconto domani...

S


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